Sulla origine degli insediamenti nella villa di Stampace vi è parecchia incertezza. Come per il castello partiremo dalla presenza pisana ( XIII sec. ) e dalla ubicazione delle fortificazioni realizzate durante tale dominazione. Se pure di non eguale robustezza rispetto a quelle del castello le fortificazioni di Stampace davano al rione il ruolo di primo baluardo contro le avanzate nemiche.
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Esse si estendevano a partire dalla piazza S.Carlo ( attuale piazza Yenne ) lungo la via dell’Abbeveratoio ( attuale via Azuni ), continuavano lungo la via ospedale, scendevano lungo la via S.Giorgio e continuavano costeggiando il bastione santa croce ( burrone S.Guglielmo ) lungo l’attuale via cammino nuovo fino a ricongiungersi alle mura del castello e alla piazza S.Carlo.
Tali mura erano interrotte da tre porte poste una nella piazza San Carlo in corrispondenza all’inizio dell’attuale via Manno e detta porta Stampace, la seconda era aperta lungo la parte di mura addossata al burrone San Guglielmo e denominata porta dei Cavoli mentre la terza si trovava all’altezza dell’altro capo della via dell’Abbeveratoio ( ora via Azuni ) rispetto alla piazza San Carlo nei pressi della chiesa di San Michele e chiamata porta dello Sperone per via della forma delle mura in quel tratto. Come vedasi facilmente l’estensione del rione era nettamente inferiore a quella attuale. Sostanzialmente si estendeva per le sole strade con orientamento sud-nord analogo a quello delle strade del castello poste a monte della via Azuni e delimitate a nord dalla cinta del castello; ci riferiamo alla via S.Restituta, alla via S.Margherita, alla via S.Giorgio, alla via S.Efisio e alle antiche via S.Anna, S.Antonio, S.Paolo e via del Monte ( sa ruga monti ). Quasi ognuna di queste vie terminava con l’omonima chiesa tra cui quella nota per la famosa sagra in onore del santo che liberò la città dalla peste.